lunedì 18 luglio 2016

18 luglio: la data dei nuovi inizi

Non posso lasciar finire questa giornata senza scrivere due righe su alcune riflessioni fatte oggi.
Stamani, dopo il consueto caffè mattutino, ho dato un rapido sguardo alla mia home page di Facebook e mi ha colpito molto la frase del giorno pubblicata da tuttoLibri e da lì è stato un susseguirsi di racconti, domande, scelte e risposte.



Gabriel García Marquez è un autore che riesce a sorprendermi solo dopo lunghi momenti di separazione da lui. Leggendo Cent'anni di solitudine non mi sono innamorata di lui, anzi non vedevo l'ora che arrivasse l'ultima frase. L'amore ai tempi del colera, invece, mi ha rapito il cuore da subito. 
Ora non sfoglio un romanzo del Gabo da troppo tempo e me lo ritrovo oggi, su Facebook, con una sua frase che mi ha colpito per una serie di ragioni comprese solo a distanza di poche ore. 
È stata la prima "coincidenza" del giorno. 

È come se Marquez, l'autore che non riesco a dire di preferire tra tanti, stamani sapesse cosa la mia testa sta rimuginando da tanto tempo negli ultimi mesi. Non una frase di Calvino, Baricco, Auster, Borges ma proprio lui, Gabriel García Marquez. 

Da diversi giorni mi capita di versare lacrime per tanti progetti che non riesco a realizzare. Tanti anni di studio per una vita migliore che mi hanno fatto collezionare tanti complimenti per il curriculum e nessuna proposta concreta che mi facesse essere davvero orgogliosa e soddisfatta di tutti gli sforzi per raggiungere l'obiettivo di un lavoro.

Poi arriva l'idea di dare una svolta alla mia vita, rimettermi in gioco da zero, o quasi, iniziare una nuova scuola con nuove materie da studiare per raggiungere sempre lo stesso obiettivo: il lavoro.
Forse intraprendere questa strada significherebbe quasi "aver perso 10 anni di vita". No, non posso pensarla così. Marquez ha ragione, devo imparare a sorridere e credere che gli ultimi dieci siano stati necessari per farmi essere così come sono. Il lavoro arriverà da una strada o dall'altra ma non posso piangere pensando di aver sbagliato tutto. Ho fatto un percorso in cui ho creduto fin dall'inizio e il fallimento non l'ho determinato io ma una serie di fattori più grandi di me e indipendenti dalla mia volontà purtroppo.
Gli ultimi dieci anni di studio in ambito umanistico editoriale stanno per finire ma in realtà solo parzialmente. Continuerò a cercare lavori da freelance perché amo correggere e impaginare libri e organizzare eventi culturali sui social network ma non sarà più la mia sola occupazione.

Il 18 luglio 2006 mi sono immatricolata all'Università di Pisa e oggi, 18 luglio 2016, mi sono immatricolata all'Accademia di Estetica e Acconciatori del dott. Fabrizzi.
Seconda importante "coincidenza" del giorno.

Ho fatto questa scelta, grazie all'immenso supporto dei miei genitori, perché penso possa essere la strada giusta per iniziare davvero a realizzarmi e a sentirmi realizzata. Non sarà un percorso facile ma  devo dare il massimo per dimostrare a me stessa che sto facendo la cosa giusta e che non me ne pentirò. Non è stato semplice scegliere di iniziare questo cammino con quasi nessun budget da investire. I miei genitori e il mio compagno hanno saputo comprendere e sostenermi in questa scelta coraggiosa, mi auguro solo di trovare davvero la mia strada e di lavorare finalmente. Lavorare con il sorriso per far nascere altri sorrisi sui volti delle persone che vorranno farsi coccolare dalle mie mani.

Ora devo pensare a dare il massimo e farmi conoscere per le mie qualità. 
Anche grazie a questa scelta, non voglio più abbandonare questo blog. Proverò molti prodotti e tecniche nei prossimi anni e non conosco posto migliore in cui scriverne per confrontarmi con voi.
Grazie a tutti i coraggiosi che avranno letto fin qui!

Ci leggiamo presto,
Samía

Nessun commento:

Posta un commento